Tiroide e danno da autoanticorpi

Autoanticorpi e Tiroide: Un danno vero

Tra le tireopatie maggiormente frequenti sono da segnalare quelle ad eziopatogenesi autoimmune. Si tratta di patologie multifattoriali che colpiscono circa il 2-3% della popolazione generale. Sono rappresentate prevalentemente dal Morbo di Basedow, la causa più comune di tireotossicosi, e dalla Tiroidite di Hashimoto. Le tireopatie autoimmuni sono caratterizzate dalla presenza in circolo di elevati livelli di autoanticorpi diretti contro alcuni componenti delle cellule tiroidee (antigeni). L’autoantigene implicato nel Morbo di Basedow è il recettore dell’ormone tireotropo (TSHr) mentre gli antigeni prevalentemente implicati nella Tiroidite di Hashimoto sono la Tireoglobulina (Tg) e la Perossidasi tiroidea (TPO, thyroid peroxidase). Il Morbo di Basedow ha una incidenza di 1-2 casi ogni 1000 abitanti per anno e la sua prevalenza è di circa 2,5-3%. Colpisce più frequentemente il sesso femminile (rapporto F/M: 5-10:1) nella 3°-4° decade di vita. Nel Morbo di Basedow l’eccessiva produzione di anticorpi anti-TSHr, in grado di mimare l’azione del TSH stesso, induce un aumento della crescita cellulare tiroidea e della secrezione ormonale (tireotossicosi). Tale fenomeno porta ovviamente all’aumento nel circolo ematico di ormoni tiroidei che produce una sintomatologia caratteristica (tachicardia, perdita di peso con appetito conservato, ansia, nervosismo, sudorazione eccessiva, alterazioni del ciclo mestruale, tremore alle mani e in alcuni casi alterazioni oculari). La Tiroidite di Hashimoto ha una prevalenza elevata (0,6-0,8%) con maggiore frequenza nel sesso femminile (rapporto F/M: 2-8/1). Come già detto la Tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune organo-specifica a probabile base genetica. Nei soggetti giovani vi è frequentemente aumento di volume della tiroide (gozzo) mentre successivamente la ghiandola va incontro a processi distruttivi (atrofia). Questa forma di ipotiroidismo può far parte del quadro della sindrome autoimmune polighiandolare e associarsi ad altre patologie autoimmuni quali la vitiligine, l’anemia perniciosa, l’insufficienza surrenalica (Morbo di Addison),  il diabete mellito insulino-dipendente, la gastrite atrofica, la piastrinopenia. Come già detto la Tiroidite di Hashimoto può portare ad ipotiroidismo e ciò è dovuto alla distruzione della normale architettura tissutale tiroidea ad opera dei complessi processi infiammatori che si determinano a carico della ghiandola. Questo ovviamente si traduce in un deficit nella produzione di ormoni tiroidei che porta alla comparsa di stanchezza, sonnolenza, intolleranza al freddo, lieve aumento di peso, alterazioni del ciclo mestruale, secchezza dei capelli e della cute che si presenta fredda.

 

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