Ipertiroidismo e ipotiroidismo

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L'ipotiroidismo 

Cos’è

L’ipotiroidismo è una sindrome clinica causata da una insufficiente azione degli ormoni tiroidei a livello dei tessuti che determina un rallentamento di tutti i processi metabolici. L’ipotiroidismo nell’adulto ha una prevalenza elevata (0,6-0,8%) con maggiore frequenza nel sesso femminile (rapporto F:M da 2/1 a 8/1), nell’età avanzata e nelle zone a carenza iodica.


Le cause

Si possono verificare tre forme principali di ipotiroidismo. L’ipotiroidismo primitivo che può essere congenito o acquisito ed è causato da una ridotta massa e/o funzionale del tessuto tiroideo e rappresenta più del 90% dei casi di ipotiroidismo (agenesia e disgenesia della tiroide, processi infiammatori distruttivi, interventi chirurgici, terapia radiometabolica, tiroidite di Hashimoto…). Esiste poi l’ipotiroidismo centrale sostenuto da una ridotta stimolazione ipotalamo-ipofisaria (carenza di TSH) e infine si può avere l’ipotiroidismo da resistenza generalizzata all’azione degli ormoni tiroidei (T4 e T3) a causa di una rarissima forma familiare dovuta ad alterazione dei recettori per la T3 (Sindrome di Refetoff).


I sintomi

La sintomatologia dell’ipotiroidismo, specialmente nelle prime fasi della malattia, può essere molto sfumata e quindi spesso la diagnosi viene posta in ritardo. Nell’adulto la sintomatologia è tuttavia abbastanza caratteristica per un occhio esperto: stanchezza, sonnolenza, cute secca, sensazione di freddo, aumento di volume della lingua e gonfiore del volto con eloquio rallentato, secchezza e fragilità dei capelli, ingrossamento del cuore con rallentamento del battito cardiaco, pallore cutaneo, riduzione della memoria e della capacità di attenzione e stipsi.


Quale terapia

La terapia dell’ipotiroidismo, indipendentemente dalla sua causa, si basa sulla somministrazione di L-tiroxina (un ormone del tutto naturale per il nostro organismo….essendo stato sempre presente nel nostro corpo fin dalla nascita) a dose adeguate e a tempo indefinito. Tale farmaco, per un corretto assorbimento, deve essere assunto al mattino a digiuno almeno venti minuti prima di colazione. Non presenta controindicazioni o effetti collaterali a patto che venga prescritto da medici esperti nella gestione delle patologie tiroidee (endocrinologo).

 

L'ipertiroidismo

 

Cos’è

Quando si parla di ipertiroidismo si intende una condizione clinica in cui l’eccesso di ormoni tiroidei in circolo deriva da un’aumentata attività ormono-sintetica della tiroide mentre invece per tireotossicosi ci si riferisce ad uno stato funzionale caratterizzato soltanto da un aumento dei livelli di ormone tiroideo circolante senza iperproduzione ghiandolare. Per semplicità tuttavia per entrambe le forme viene comunemente usato il termine di ipertirodismo.


Le cause

La causa più frequente di ipertiroidismo è rappresentata dal Morbo di Basedow (o Graves) la cui incidenza è circa 1-2 casi per 1000 abitanti per anno con una prevalenza del 2,5-3%. Colpisce più frequentemente il sesso femminile (F/M: 5-10/1) nella 3°-4° decade di vita. Tale patologia non solo ha un’andamento familiare ma a volte anche ereditario. Altre cause di ipertiroidismo sono il gozzo multnodulare tossico e l’adenoma tossico. Cause più rare sono la presenza di una neoplasia ipofisaria secernente TSH (TSHoma) e le fasi transitorie di processi infiammatori distruttivi della tiroide. Fra le cause di tireotossicosi ricordiamo l’assunzione farmacologica errata (sovradosaggio del farmaco oppure assunzione spontanea del farmaco stesso senza necessità). Da non dimenticare l’aumento degli ormoni tiroidei che compare a volte in seguito all’assunzione di amiodarone (efficacissimo farmaco antiaritmico ma che contiene molto iodio).


I sintomi

Al contrario dell’ipotiroidismo la sintomatologia dell’ipertiroidismo è molto più evidente e in certi casi drammatica. Si può avere gozzo, tachicardia (presente anche nel sonno), mani cade e sudate, tremore delle stesse protese, ipercinesia, ansia, nervosismo, aumento della pressione arteriosa (soprattutto della differenza tra massima e minima), dispnea, affaticamento muscolare, dimagrimento con appetito conservato (a volte anche aumentato), intolleranza al caldo, intestino frequente e disturbi del ciclo mestruale. Nel 50-60% dei casi possono essere presenti sintomi oculari definiti anche oftalmopatia Basedowiana (sporgenza degli occhi, arrossamento, fastidio alla luce e nei casi più avanzati disturbi della visione che si presenta sdoppiata).


La terapia

Si utilizzano farmaci che vanno a contrastare l’azione degli ormoni tiroidei (antitiroidei di sintesi). I farmaci utilizzati sono il Metimazolo e il Propiltiouracile (che sembra da preferire in gravidanza per la sua capacità di passare la barriera feto-placentare 1/10 meno del Metimazolo). Tali farmaci seppur efficacissimi devono essere assolutamente prescritti e gestiti da medici esperti nelle patologie tiroidee (endocrinologo). Nei casi di tiroidi di grosse dimensioni si ricorrerà all’intervento di asportazione della tiroide (tiroidectomia). Da menzionare infine la terapia con iodio radioattivo (terapia radio metabolica) da utilizzare nei soggetti non responsivi alla terapia farmacologica e nei casi in cui la terapia chirurgica non sia possibile.