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Dermatologia

La dermatologia è la scienza che studia la pelle, le mucose e gli annessi (capelli ed unghie). Leggi oltre
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Medicina Estetica

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Il Dottor Giovanni Menchini

Laureato in Medicina presso l'Università di Pisa e specializzato in Dermatologia all'Università di Siena, ha frequentato l'Università di Firenze ed altri centri dermatologici di eccellenza Leggi il Curriculum

vitiligine cura

Vitiligine la mia cura

La vitiligine ha più possibilità di cura. Da quindici anni studio e curo la vitiligine, innovando questo campo e utilizzando le più avanzate ricerche a livello mondiale.

La visita per la vitiligine deve essere approfondita attraverso mezzi che consentano una visione ad alta risoluzione della cute affetta, per comprendere il miglior mezzo di cura.


La terapia che ne deriva è un protocollo terapeutico personalizzato per ogni singolo individuo, basato sulla attività della malattia, utilizzabile sia dai bambini che dagli adulti.

 

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Ipertiroidismo e ipotiroidismo

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L'ipotiroidismo 

Cos’è

L’ipotiroidismo è una sindrome clinica causata da una insufficiente azione degli ormoni tiroidei a livello dei tessuti che determina un rallentamento di tutti i processi metabolici. L’ipotiroidismo nell’adulto ha una prevalenza elevata (0,6-0,8%) con maggiore frequenza nel sesso femminile (rapporto F:M da 2/1 a 8/1), nell’età avanzata e nelle zone a carenza iodica.


Le cause

Si possono verificare tre forme principali di ipotiroidismo. L’ipotiroidismo primitivo che può essere congenito o acquisito ed è causato da una ridotta massa e/o funzionale del tessuto tiroideo e rappresenta più del 90% dei casi di ipotiroidismo (agenesia e disgenesia della tiroide, processi infiammatori distruttivi, interventi chirurgici, terapia radiometabolica, tiroidite di Hashimoto…). Esiste poi l’ipotiroidismo centrale sostenuto da una ridotta stimolazione ipotalamo-ipofisaria (carenza di TSH) e infine si può avere l’ipotiroidismo da resistenza generalizzata all’azione degli ormoni tiroidei (T4 e T3) a causa di una rarissima forma familiare dovuta ad alterazione dei recettori per la T3 (Sindrome di Refetoff).


I sintomi

La sintomatologia dell’ipotiroidismo, specialmente nelle prime fasi della malattia, può essere molto sfumata e quindi spesso la diagnosi viene posta in ritardo. Nell’adulto la sintomatologia è tuttavia abbastanza caratteristica per un occhio esperto: stanchezza, sonnolenza, cute secca, sensazione di freddo, aumento di volume della lingua e gonfiore del volto con eloquio rallentato, secchezza e fragilità dei capelli, ingrossamento del cuore con rallentamento del battito cardiaco, pallore cutaneo, riduzione della memoria e della capacità di attenzione e stipsi.


Quale terapia

La terapia dell’ipotiroidismo, indipendentemente dalla sua causa, si basa sulla somministrazione di L-tiroxina (un ormone del tutto naturale per il nostro organismo….essendo stato sempre presente nel nostro corpo fin dalla nascita) a dose adeguate e a tempo indefinito. Tale farmaco, per un corretto assorbimento, deve essere assunto al mattino a digiuno almeno venti minuti prima di colazione. Non presenta controindicazioni o effetti collaterali a patto che venga prescritto da medici esperti nella gestione delle patologie tiroidee (endocrinologo).

 

L'ipertiroidismo

 

Cos’è

Quando si parla di ipertiroidismo si intende una condizione clinica in cui l’eccesso di ormoni tiroidei in circolo deriva da un’aumentata attività ormono-sintetica della tiroide mentre invece per tireotossicosi ci si riferisce ad uno stato funzionale caratterizzato soltanto da un aumento dei livelli di ormone tiroideo circolante senza iperproduzione ghiandolare. Per semplicità tuttavia per entrambe le forme viene comunemente usato il termine di ipertirodismo.


Le cause

La causa più frequente di ipertiroidismo è rappresentata dal Morbo di Basedow (o Graves) la cui incidenza è circa 1-2 casi per 1000 abitanti per anno con una prevalenza del 2,5-3%. Colpisce più frequentemente il sesso femminile (F/M: 5-10/1) nella 3°-4° decade di vita. Tale patologia non solo ha un’andamento familiare ma a volte anche ereditario. Altre cause di ipertiroidismo sono il gozzo multnodulare tossico e l’adenoma tossico. Cause più rare sono la presenza di una neoplasia ipofisaria secernente TSH (TSHoma) e le fasi transitorie di processi infiammatori distruttivi della tiroide. Fra le cause di tireotossicosi ricordiamo l’assunzione farmacologica errata (sovradosaggio del farmaco oppure assunzione spontanea del farmaco stesso senza necessità). Da non dimenticare l’aumento degli ormoni tiroidei che compare a volte in seguito all’assunzione di amiodarone (efficacissimo farmaco antiaritmico ma che contiene molto iodio).


I sintomi

Al contrario dell’ipotiroidismo la sintomatologia dell’ipertiroidismo è molto più evidente e in certi casi drammatica. Si può avere gozzo, tachicardia (presente anche nel sonno), mani cade e sudate, tremore delle stesse protese, ipercinesia, ansia, nervosismo, aumento della pressione arteriosa (soprattutto della differenza tra massima e minima), dispnea, affaticamento muscolare, dimagrimento con appetito conservato (a volte anche aumentato), intolleranza al caldo, intestino frequente e disturbi del ciclo mestruale. Nel 50-60% dei casi possono essere presenti sintomi oculari definiti anche oftalmopatia Basedowiana (sporgenza degli occhi, arrossamento, fastidio alla luce e nei casi più avanzati disturbi della visione che si presenta sdoppiata).


La terapia

Si utilizzano farmaci che vanno a contrastare l’azione degli ormoni tiroidei (antitiroidei di sintesi). I farmaci utilizzati sono il Metimazolo e il Propiltiouracile (che sembra da preferire in gravidanza per la sua capacità di passare la barriera feto-placentare 1/10 meno del Metimazolo). Tali farmaci seppur efficacissimi devono essere assolutamente prescritti e gestiti da medici esperti nelle patologie tiroidee (endocrinologo). Nei casi di tiroidi di grosse dimensioni si ricorrerà all’intervento di asportazione della tiroide (tiroidectomia). Da menzionare infine la terapia con iodio radioattivo (terapia radio metabolica) da utilizzare nei soggetti non responsivi alla terapia farmacologica e nei casi in cui la terapia chirurgica non sia possibile.


La pelle ed il counseling

Vorrei stimolare la vostra riflessione sull'importanza della pelle nel tessere le relazioni. Ma partiamo dall'inizio.
ImageSappiamo tutti che la pelle è l'organo di senso più esteso del corpo umano con una superficie di 2500 cmq nel neonato fino a 15-18.000 cmq nell'adulto.
Conta circa 5000 recettori cutanei per cmq e i punti tattili variano tra i 7 e i 135 cmq.
Ma la cosa più interessante è che la pelle nasce dal più esterno dei tre foglietti embrionali (l'ectoderma) lo stesso da cui nascono gli organi di senso, i capelli, lo smalto dei denti che sono tutti connessi a ciò che accade all'esterno. Anche il sistema nervoso nasce dall'ectoderma e al contrario della pelle è il sistema più protetto all'interno del corpo (è contenuto nella teca cranica ed è circondato dalle vertebre). La sua funzione principale è quella di raccogliere le informazioni che provengono dall'esterno, informare l'organismo da ciò che succede fuori dal corpo, elaborarle in maniera da poter rispondere adeguatamente.
La pelle e il sistema nervoso sono in stretta connessione e insieme agli altri organi di senso ci permettono di creare relazioni.
La pelle è il limite estremo che ci separa dal mondo esterno e, di fatto, quello che mostriamo agli altri. E' l'aspetto di noi che presentiamo al mondo, quello che facciamo vedere.
A volte disturbi psichici come l'ansia, una forte paura, instabilità emotiva, insicurezza oppure preoccupazioni legate al lavoro, ad un ambiente famigliare problematico, al rapporto con gli amici ecc...possono essere correlati ad alcune manifestazioni cutanee come la vitiligine. Oppure, viceversa, a volte le malattie della pelle possono avere ripercussioni a livello della psiche.Image
In questi casi può essere molto utile il counselling come punto di ascolto (dopo la visita dermatologica) delle problematiche del cliente per aiutarlo e stimolarlo nel suo processo di mentalizzazione o accettazione. Il counselling si pone come relazione di aiuto che valorizza nel soggetto il diritto alla propria libertà e responsabilità. Nella concezione di Rogers (1942) centrata sulla persona, non vi è soltanto la fiducia nelle capacità del cliente di razionalità e di relazione sociale, ma anche la fiducia nella capacità di autodeterminazione del soggetto stesso.
ImageIn questo tipo di approccio, il cliente è considerato la persona che conosce meglio di chiunque altro il problema, la più informata sulla situazione, la sola a sentire il problema in tutta la sua gravità e profondità esistenziale: il cliente è il solo a sapere di cosa parla.
Se è vero che la normale modalità di espressione della mente razionale è la parola, quella delle emozioni è invece di natura non verbale.
E la pelle è spesso lo specchio delle nostre emozioni.

Compito del counsellor è proprio quello di accogliere il cliente attraverso l'empatia, cioè uscire da se stesso per comprendere le emozioni, i problemi, i comportamenti o le decisioni del cliente conservando la propria lucidità, a garanzia dell'obiettività e dell'efficacia dell'aiuto.
In una striscia apparsa su “Topolino”, Pippo dottore perde la propria lucidità, perché non si lascia guidare dall'empatia, ma dalla simpatia. E per questo “simpaticamente” si riempie di macchie!

 

ImageIl counsellor comprende non soltanto il problema del cliente, ma anche i significati che questo sottende a livello della percezione delle emozioni, degli eventi e delle persone e tutto questo implica ricostruire insieme al cliente questi significati nell'insieme del vissuto del soggetto.

 

Prendere coscienza di sé e attribuire un significato alle proprie emozioni può aiutare il cliente a mentalizzare, ad accettare i propri sintomi fisici e a vivere meglio il rapporto con la propria pelle, organo di confine tra noi e il mondo esterno.

Una persona che ti può aiutare: il Counsellor

Di sicuro è capitato anche a te di avere le idee confuse. Di considerare la tua situazione in famiglia, sul lavoro, nello studio, nel rapporto di coppia, con gli amici o con te stesso e di renderti conto che ti servirebbe una mano per capirci qualcosa.

Non vuoi iniziare una psicoterapia, non vuoi prendere pillole: desideri avere davanti a te un interlocutore attento e partecipe, che sappia darti il consiglio giusto.

Questa figura professionale si chiama counsellor e la sua professione counselling.

Si tratta di parole inglesi difficili da tradurre.

Non è un “consigliere” e nemmeno un “consulente”, ma qualcosa di più, di diverso.

Il counsellor è una persona che ha seguito un corso di formazione post-laurea di almeno tre anni presso una scuola qualificata, e che mette le proprie conoscenze e competenze al servizio del cliente.

Lo aiuta a trovare una soluzione a un disagio o a un problema, analizzandolo insieme a lui, prendendo in considerazione diversi punti di vista e stimolando potenzialità ancora sopite.

Carl Rogers, uno dei fondatori della psicologia umanistica (disciplina che è alla base del counselling), ha scritto che “il rapporto di counselling è una situazione in cui calore umano, accettazione obiettiva e assenza di ogni coercizione o pressione personale da parte del counsellor permettono l'espressione più libera di sentimenti, comportamenti e problemi da parte del cliente”.

Ciò significa che l'obiettivo del counsellor non è quello di cambiare le persone, ma di offrire altri punti di vista sulle cose, di aumentare le possibilità di scelta e la consapevolezza relazionale, di aiutare a riflettere, a pensare e a trovare soluzioni.

Senza porsi come giudice, senza proporre soluzioni troppo personali o difficili da mettere in pratica, che possono andare bene per lui, ma non per il cliente.

Se una persona si trova in difficoltà il modo di aiutarla non è dirle cosa deve fare o scavare in profondità alla ricerca delle ragioni del suo comportamento, ma aiutarla a comprendere la sua situazione e a gestire il suo problema, hic et nunc, assumendo la responsabilità delle sue scelte, impegnandosi in prima persona per risolvere quello che più la preoccupa o la lascia dubbiosa.

Ma chi si può rivolgere a un counsellor?

Tutti, prima o poi, potrebbero aver bisogno di questa figura professionale.

La relazione d'aiuto tra due persone è fondamentale nella nostra vita e, se ci pensiamo, la mettiamo in atto di continuo: pensiamo al sostegno che ci offrono, al momento del bisogno, medici, psicologi, assistenti sociali.

Il counsellor si inserisce in questo filone di intervento e risponde a due grandi bisogni: la necessità di comunicare e di sentirsi accolti, ascoltati, rispettati.

La sua caratteristica principale è la capacità di far capire alla persona in difficoltà come risolvere il suo problema facendo emergere da sé le risorse più profonde.

E a diventare, forse, il miglior counsellor di se stesso.

vitiligine e nei con alone bianco

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La formazione di un alone depigmentato (bianco) intorno ad un neo viene definito scientificamente Halo Nevo di Sutton.
Può essere singolo o multiplo, in associazione o meno con la vitiligine classica. A volte la formazione dell'halo nevo di sutton precede la formazione di classiche chiazze di vitiligine, a volte no. Sicuramente è il risultato di un attacco immunitario al neo che, essendo un aggregato di melanociti fa da bersaglio preferenziale.
In realtà nella vitiligine classica non è frequente vedere la formazione di questo feneomeno che, quando non è associato a chiazze di vitiligine, viene definito vitiligine perinevica.
Ne parliamo perchè le terapie devono avere una certa attenzione nei riguardi di questo fenomeno in quanto non è consigliabile effettuare terapia ultravioletta di nessun tipo su queste lesioni senza il consenso del medico specialista che valuti la situazione, per la aumentata probabilità di provocare la formazione di un melanoma, specialmente nei seggetti con sindrome del nevo displastico.
A volte il destino del neo, sito all'interno dell'anello bianco, è quello di scomparire completamente. Una volta scomparso il neo la chiazza può tendere a ricolorarsi spontaneamente, come in figura a destra. Di questo fenomeno ci sentiamo di avvertire i pazienti in quanto sappiamo che spesso si sottopongono a fototerapia senza un adeguato controllo medico specialistico. In queste zone la terapia deve essere diversa dall'ultravioletto, laser e luce in genere, oppure, in caso di formazioni neviche dermiche non displastiche, è bene apporre uno schermo solare totale sul neo in questione.

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Indirizzo dello Studio:
Centro "Le Querciole"
Via Di Cisanello 1a San Giuliano Terme (PI)
Orario segreteria:
Lunedì- Venerdì 08.00-19.30
Sabato 8.30-12.00

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