Quali sono le terapie della vitiligine?

Per la cura della vitiligine non esiste una sola ed elettiva terapia, ma piuttosto molteplici terapie (vedi tabella in basso), tese a diminuire la reazione immunitaria e a stimolare i melanociti residui e di riserva a moltiplicarsi per ricolorare le chiazze ipo/acromiche tipiche della malattia.

Un corretto protocollo terapeutico passa innanzitutto attraverso l’attenta visita di un dermatologo, che sarà coadiuvato, se necessario da altri specialisti (endocrinologo, immunologo/allergologo, psicologo, genetista, oculista).   Ciò al fine di individuare  “le caratteristiche” della vitiligine di ogni individuo.

Infatti lo specialista deve valutare:

  1. l’indice di attivazione (V.A.I.) per verificare se la vitiligine è in una fase stazionaria, in regressione o in peggioramento;
  2. l’inquadramento genetico;
  3. il tipo di vitiligine e la sua estensione: generalizzata, acrofaciale, localizzata, segmentale e seborroica;
  4. l’età del paziente;
  5. il fototipo del paziente (valutazione del colore della pelle e dei peli di ciascun individuo);
  6. l’associazione con altre malattie;
  7. presenza della reazione di Koebner (un trauma a livello cutaneo può stimolare la formazione di una chiazza di vitiligine a livello della stessa area traumatizzata);
  8. il coinvolgimento psicologico;
  9. alterazione della qualità di vita

Il tutto anche attraverso esami del sangue tesi a scongiurare la presenza di altre malattie autoimmunitarie e dare un aiuto nella individuazione della terapia medica più appropriata.

Siamo convinti che solo seguendo un metodo di indagine rigoroso sia possibile realizzare un protocollo terapeutico mirato e dare così reali speranze di miglioramento ai pazienti affetti dalla vitiligine

 

Tabella