- Dettagli
-
Creato Martedì, 05 Febbraio 2008 15:59
Di sicuro è capitato anche a te di avere le idee confuse. Di considerare la tua situazione in famiglia, sul lavoro, nello studio, nel rapporto di coppia, con gli amici o con te stesso e di renderti conto che ti servirebbe una mano per capirci qualcosa.
Non vuoi iniziare una psicoterapia, non vuoi prendere pillole: desideri avere davanti a te un interlocutore attento e partecipe, che sappia darti il consiglio giusto.
Questa figura professionale si chiama counsellor e la sua professione counselling.
Si tratta di parole inglesi difficili da tradurre.
Non è un “consigliere” e nemmeno un “consulente”, ma qualcosa di più, di diverso.
Il counsellor è una persona che ha seguito un corso di formazione post-laurea di almeno tre anni presso una scuola qualificata, e che mette le proprie conoscenze e competenze al servizio del cliente.
Lo aiuta a trovare una soluzione a un disagio o a un problema, analizzandolo insieme a lui, prendendo in considerazione diversi punti di vista e stimolando potenzialità ancora sopite.
Carl Rogers, uno dei fondatori della psicologia umanistica (disciplina che è alla base del counselling), ha scritto che “il rapporto di counselling è una situazione in cui calore umano, accettazione obiettiva e assenza di ogni coercizione o pressione personale da parte del counsellor permettono l'espressione più libera di sentimenti, comportamenti e problemi da parte del cliente”.
Ciò significa che l'obiettivo del counsellor non è quello di cambiare le persone, ma di offrire altri punti di vista sulle cose, di aumentare le possibilità di scelta e la consapevolezza relazionale, di aiutare a riflettere, a pensare e a trovare soluzioni.
Senza porsi come giudice, senza proporre soluzioni troppo personali o difficili da mettere in pratica, che possono andare bene per lui, ma non per il cliente.
Se una persona si trova in difficoltà il modo di aiutarla non è dirle cosa deve fare o scavare in profondità alla ricerca delle ragioni del suo comportamento, ma aiutarla a comprendere la sua situazione e a gestire il suo problema, hic et nunc, assumendo la responsabilità delle sue scelte, impegnandosi in prima persona per risolvere quello che più la preoccupa o la lascia dubbiosa.
Ma chi si può rivolgere a un counsellor?
Tutti, prima o poi, potrebbero aver bisogno di questa figura professionale.
La relazione d'aiuto tra due persone è fondamentale nella nostra vita e, se ci pensiamo, la mettiamo in atto di continuo: pensiamo al sostegno che ci offrono, al momento del bisogno, medici, psicologi, assistenti sociali.
Il counsellor si inserisce in questo filone di intervento e risponde a due grandi bisogni: la necessità di comunicare e di sentirsi accolti, ascoltati, rispettati.
La sua caratteristica principale è la capacità di far capire alla persona in difficoltà come risolvere il suo problema facendo emergere da sé le risorse più profonde.
E a diventare, forse, il miglior counsellor di se stesso.